Le banche di conservazione in Italia

In Italia sono presenti diverse banche pubbliche di conservazione di cellule staminali cordonali e di altra natura. Tra l'altro, la donazione delle staminali del cordone ombelicale è consentita anche in alcuni ospedali: le cellule, poi, vengono conservate all'interno di banche che fanno parte di strutture pubbliche.

Ve ne sono, per esempio, a Pavia, a Pescara, a Roma, a Verona, a Torino, a Padova, a Napoli, a Genova, a Bologna, a Treviso, a Reggio Calabria, a San Giovanni Rotondo, a Sciacca, a Pisa e a Firenze, anche se la più grande è senza dubbio la Milano Cord Blood Bank dell'Ospedale Maggiore di Milano.

Dal punto di vista normativo, la circolare regionale dell'8 giugno del 2010 emanata da Regione Lombardia stabilisce le modalità di rilascio dell'autorizzazione alla conservazione del sangue proveniente dal cordone ombelicale, con riferimento alla Banca del Sangue da Cordone Ombelicale della Regione Lombardia. Le sedi suono due: oltre alla già citata Milano Cord Blood Bank, c'è anche la Pavia Cord Blood Bank situata presso il Policlinico San Matteo di Pavia.

Va detto, poi, che molti ospedali pubblici, pur non disponendo di una struttura interna per la conservazione dei campioni, permettono comunque di raccogliere il sangue del cordone ombelicale per poi distribuirlo alle banche.

Il decreto ministeriale del 18 novembre del 2009 stabilisce, invece, che presso società private o presso strutture sanitarie private è vietata la creazione di banche per la conservazione di sangue proveniente dal cordone ombelicale: in altre parole, nel nostro Paese sono ammesse unicamente banche cordonali pubbliche.

Esse sono nate per permette la conservazione del sangue cordonale dei bambini appena nati che devono fare i conti con una familiarità molto alta per determinate patologie genetiche: in questi casi, si parla di conservazione autologa dedicata. Sono sempre di più, comunque, i genitori che decidono di donare il sangue cordonale dei propri neonati, in maniera da poterlo eventualmente donare, in caso di compatibilità a bambini malati che dovessero averne bisogno: in questi casi, si parla di conservazione allogenica.

Quel che accade nelle banche private fuori dall'Italia, in realtà non è molto diverso: qui l'unità di sangue che viene prelevata dal cordone ombelicale del bambino diventa una sua proprietà a tutti gli effetti, risultando conservata a suo nome.

In questi casi, per i quali si parla di conservazione autologa, il sangue resta congelato fino al momento in cui dovesse eventualmente servire al bambino (e in tal caso si avrebbe un trapianto autologo) oppure a un suo familiare che dovesse risultare compatibile.

Oltre alle banche per la conservazione delle cellule staminali cordonali, esistono anche le banche per la conservazione delle cellule staminali da liquido amniotico. Caratterizzate da una capacità moltiplicativa elevata, queste cellule possono essere conservate sia per se stessi sia per metterle a disposizione di altri soggetti eventualmente compatibili.

La conservazione delle staminali da liquido amniotico attualmente è permessa in tutto il mondo, perché concettualmente non rientrano nella linea legislativa del sangue o dei derivati del sangue. Esse, dunque, vengono prelevate da un campione estratto nel corso dell'amniocentesi, per poi essere amplificate in laboratorio ed espanse.

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